Il restauro dell'altare della cappella della Sindone

L’ultimo tassello: il restauro dell’altare della Cappella della Sindone.

“Il restauro dell’altare è l’ultimo tassello del complesso recupero della Cappella della Sindone. Finalmente, a 24 anni di distanza dal terribile rogo, vogliamo celebrare la rinascita di un’opera stupefacente e unica, la cui maestosa struttura era insieme un segno di rispetto per la reliquia, un punto focale per i fedeli in preghiera e una celebrazione del potere della casata regnante”.

Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali 

 

333 giorni di lavoro, 15 addetti tra restauratori e tecnici di restauro, 4 imprese consorziate coinvolte e quasi 11.000 ore di lavoro tra cantiere e laboratorio per restaurare l’altare progettato da Antonio Bertola tra il 1688 e il 1694 per accogliere la Santa Sindone.

Restituire alla comunità lo scrigno prezioso della Sindone ha rappresentato per il Consorzio San Luca l’occasione di prendere parte a un importante cantiere di studio e approfondimento scientifico. In un anno di lavoro vessato dalla pandemia mondiale, le attività di cantiere sono state condivise con il pubblico dei Musei Reali, che ha potuto osservare le emozionanti fasi del recupero.

L’altare marmoreo, i suoi apparati lignei decorativi, i manufatti metallici, compresi gli intonaci storici della piccola cripta interrata, si sono rivelati in tutta la loro fragilità materica, e in alcuni casi anche strutturale, generata dal tragico incendio del 1997. Ristabilire la compattezza dei materiali originali superstiti, preservarne ogni singola e più minuta traccia, ricomporre la stabilità strutturale dell’impianto marmoreo e di quello ligneo, integrare i vuoti e riproporre le finiture, sono stati gli obiettivi delle delicate fasi di intervento, rendendo sempre riconoscibili a distanza ravvicinata gli interventi eseguiti.

Maestranze specializzate nel restauro del materiale lapideo, accanto a quelle esperte nel settore dei legni policromi e dorati, hanno operato con il supporto di qualificati specialisti esterni per le analisi scientifiche e le verifiche diagnostiche, con l’aiuto della strumentazione informatica indispensabile per il rilevamento diretto e puntuale dei dati tecnici delle operazioni effettuate.

Il restauro dei supporti lapidei e dei manufatti lignei invece ha richiesto un contributo altissimo in termini di ore di lavoro e di materiale utilizzato, sia in cantiere che in laboratorio.

Sull’intero apparato lapideo la pulitura è stata condotta mettendo a punto una soluzione tampone formulata ad hoc sulla base di numerosi test preliminari. L’operazione di consolidamento in corrispondenza delle tantissime linee di frattura ha richiesto oltre due settimane di micro iniezioni di resina epossidica fluida. Per la ricomposizione volumetrica delle mancanze sono stati recuperati i frammenti di marmo di Frabosa immagazzinati dopo l’incendio, ricercandone scrupolosamente i punti di giunzione, in modo che gli elementi, grandi e piccoli, ritrovassero la loro collocazione. I riassemblaggi sono stati condotti con resina bicomponente epossidica e con l’ausilio di perni di vetroresina o di acciaio per gli elementi più pesanti. Le ricostruzioni volumetriche di elementi di rilevante dimensione e peso, sono state eseguite tramite la tecnica del colaggio, già sperimentata nel precedente cantiere di restauro della Cappella, utilizzando la speciale malta liquida additivata, entro casseforme opportunamente create e poste in opera. Le operazioni di pulitura, stuccatura e finitura sono state effettuate anche sul pavimento, dove le stelle in bronzo sono state trattate con speciali impacchi con soluzione tamponata.

Il restauro dell’apparato ligneo ha posto rilevanti e complesse problematiche di tipo metodologico, affrontate e risolte grazie a un continuo confronto e collaborazione tra restauratori e Direzione Lavori. La sfida è stata soprattutto quella di intervenire sul supporto materico, estremamente eterogeneo, e riportare a una coerenza formale ed estetica l’intero apparato ligneo decorativo, nel rispetto degli elementi superstiti, di quelli ormai carbonizzati, nonché con le porzioni realizzate ex novo in sostituzione di quelle andate completamente distrutte.

Il trattamento delle porzioni bruciate ha consentito di recuperare le tracce di doratura originale che, con sorpresa, erano ancora adese alla superficie carbonizzata. Si sono sigillate le crepe tra i “blocchetti” di carbone, al fine di ottenere una continuità della superficie piuttosto disomogenea. Molteplici prove di integrazioni hanno portato alla scelta di rivestire la superficie del carbone con fogli di carta di riso, utilizzando il medesimo adesivo del consolidamento, e applicarvi l’oro in foglia a missione. Per la ricostruzione degli elementi lineari completamente distrutti (plinti, basamenti e corrimano della balaustra), sono state impiegate macchine a controllo numerico, a cui è seguita la nuova doratura con oro zecchino.

 

 

TORINO DUOMO CAPPELLA DELLA SINDONE ALTARE (XVII SEC.)

Restauro dell'altare e riproposizione delle balaustre dei coretti di Antonio Bertola 

Tipologia intervento: restauro dell’apparato lapideo e ligneo parzialmente bruciato, con dorature, policromia, teca in vetro, sculture lignee, balaustra ed elementi metallici.

Committente: Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Musei Reali di Torino.

Progetto e Direzione Lavori: arch. Marina Feroggio e rest. Tiziana Sandri

Durata lavori: marzo 2020 - febbraio 2021

Finanziamenti: Cofinanziamento MiC-progetti Art Bonus 2018, Compagnia di San Paolo e raccolta fondi 1997 Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi

Imprese consorziate esecutrici: Giorgio Garabelli, R.i.c.t. Tauro s.r.l., Michelangelo Varetto, Carla Tricerri

 

Per approfondire:

Rassegna stampa:

- Articolo de La Repubblica del 30 marzo 2021 " Torino, la cappella della Sindone torna a nuova vita: ultimato anche il restauro dell'altare"

- Articolo di ArteMagazine del 30 marrzo 2021 " Cappella della Sindone, terminato il restauro dell'altare che torna nel percorso di visita dei Musei Reali"

- Articolo di arte.it " Il restauro dell'altare Antonio Bertola nella cappella della Sindone di Torino"

- Articolo de La Stampa del 9 marzo 2021 "Un maquillage lungo 24 anni cancella le tracce del rogo. Ecco l'altare della Sindone"

-Articolo de Il Giornale dell'Arte del 30 marzo 2021 "Il restauro dell'altare della Cappella della Sindone"

-Articolo de Il Giornale dell'Arte del 30 marzo 2021 "Il restauro dell'altare della Cappella della Sindone"

 

Credits foto: Archivio Consorzio San Luca (P. Robino Ph) e Musei Reali Torino

Articolo de La Stampa del 9 marzo 2021 "Un maquillage lungo 24 anni cancella le tracce del rogo. Ecco l'altare della Sindone"

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