Skip to main content

Rosoni delle chiesa di San Secondo Martire a Torino

La chiesa di San Secondo Martire, realizzata su disegno dell'arch. Formento e dell'ing. Carlo M. Vigna tra 1872 e 1882 è ascrivibile allo stile neoromanico. Operazioni anche recenti di manutenzione e di restauro sulle superfici della chiesa erano visibili e documentate; in particolare nel 1952 è stato realizzato un intervento molto esteso di rifacimento delle superfici, forse indotto da non buone condizioni di conservazione dei decori originali. I lavori di restauro hanno riguardato le superfici decorate all'interno della chiesa, ad esclusione delle navate laterali e delle cappelle. L'intervento è stato diviso in quattro fasi successive di lavoro: inizialmente l'abside e successivamente il transetto, la navata centrale, per ultimare con le colonne delle navate laterali e gli ingressi laterali della chiesa. Sono stati trattati molti materiali diversi: dipinti murali, intonaci dipinti e decorati "a graffito", stucchi, dorature, vetrate, mosaici, legni policromi, marmi e metalli. Gli spessi depositi accumulati nel corso del tempo avevano provocato, un po' su tutti gli elementi architettonici e sull'apparato decorativo della chiesa, un abbassamento del tono dei colori ed è stato quindi necessario, e preliminare, accertare il reale stato di conservazione dei materiali e la consistenza dell'originale pittorico con saggi stratigrafici, mappature e saggi di pulitura. Con l'intervento di restauro si sono eliminati tutti i rifacimenti recenti eseguiti con pitture acriliche e si sono recuperate alcune porzioni delle superfici originali di fine Ottocento e quelle della grande riconfigurazione degli anni 1952-54. Navata, transetto e presbiterio della chiesa si presentano oggi risanati e luminosi. Il recupero di porzioni pittoriche antiche ha aggiunto conoscenza alla storia dell'apparato decorativo originale: in particolare il ripristino delle scritte a lettere d'oro sugli arconi dedicate a Pio IX conferisce significato non solo artistico e storico, ma anche religioso al recupero. L'attenta opera di pulitura dei tondi ad olio ha consentito il recupero delle velature originali e della qualità pittorica dei dipinti, prima pesantemente oscurate dallo spesso deposito di sporco e nerofumo.

 

TORINO, CHIESA DI SAN SECONDO MARTIRE (XIX-XX SEC.)

Restauro dell'apparato decorativo interno: navata centrale, transetto, presbiterio, coro e abside. 

Tipologia intervento:restauro superfici dipinte, intonaci storici, apparati lapidei, superfici lignee policrome, vetrate artistiche, mosaici, piastrelle ad intarsio marmoreo.

Committente: Parrocchia di San Secondo Martire.

Direzione Lavori: arch. Domenico Liotti

Alta sorveglianza: dott.ssa Elena Ragusa – Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte

Alta sorveglianza: arch. Daniela Biancolini – Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli.

Durata lavori: novembre 2009 - maggio 2011

Finanziamenti: Fondi propri della Parrocchia

Imprese consorziate esecutrici: Andrea Besana, Davide Bianco, Giorgio Garabelli, Marco Massazza, Alexandra Paniè, R.i.c.t. Tauro s.a.s. di Marina Locandieri & C, Carla Tricerri, Michelangelo Varetto

 

Per approfondire:

Articolo de La Stampa del 23 settembre 2011 "Torna a splendere la chiesa di San Secondo"

Visita Virtuale