... uno spazio segnato dalla particolare devozione molto intensa che la cittadinanza riponeva sulla seicentesca statua della Madonna a ricordo delle tragiche vicende della peste del 1630, conclusesi con la miracolosa cessazione del morbo nel settembre di quell’anno nefasto...
Vincenzo Tedesco,La vicenda della Cappella delle Grazie: tra disegni e documenti, in AA.VV. Nuova Luce alla Madonna delle Grazie, 2010
La cappella dedicata alla Beata Vergine delle Grazie è un'importante testimonianza storico-artistica del barocco piemontese, nacque a seguito di un Voto alla Madonna pronunciato nel 1630 durante la grande epidemia di peste bubbonica, e venne riprogettata dall'architetto Bernardo Vittone negli anni 1758-1771. Prima del restauro erano percepibili solo i volumi, mentre i dati di superficie, le policromie e i partiti decorativi erano occultati dai numerosi rifacimenti e ridipinture del passato. L’eterogeneo apparato decorativo della cappella presentava delle differenze conservative dovute ai vari interventi di “restauro” subiti nel passato. Per quanto riguarda le sculture lignee policrome, a causa di vicissitudini diverse erano di fatto scomposte e ciascuna opera costituiva elemento separato e dissonante da un altro. Quasi tutte le opere lignee erano ricoperte da una ridipintura molto sottile ed omogenea che nascondeva la policromia originale eseguita su gesso-colla ad imitazione del marmo. In via preliminare si è proceduto al reperimento del maggior numero d’informazioni in merito alle stratificazioni degli intonaci e delle decorazioni sottostanti quelle visibili. I saggi stratigrafici hanno rilevato che sotto le ridipinture, sia acriliche che a tempera, si celava la colorazione vittoniana. Le ridipinture avevano di fatto ripreso, ma con tinte più sorde, la pittura antica, caratterizzata da una trasparenza e brillantezza superiore. Queste considerazioni hanno suggerito di riportare alla luce la pittura originale, eliminando le stratificazioni successive. Il restauro della cappella è stato completato con la manutenzione dei due dipinti ad olio del Sariga (Il Contagio ed Il Solenne Voto) che è stata essenzialmente di carattere estetico: l’intervento si è proposto di restituire la corretta leggibilità delle opere, ritrovando la cromia e i volumi della pittura offuscati dalla vernice superficiale e dai ritocchi pittorici alterati.
CHIERI (TO), DUOMO - CHIESA DI SANTA MARIA DELLA SCALA
Restauro dell'apparato decorativo della cappella della Madonna delle Grazie (XVIII sec.)
Tipologia intervento: restauro superfici dipinte, intonaci storici, apparati lapidei, stucchi, superfici lignee policrome e dorate, dipinti ad olio su tela.
Committente: Parrocchia di Santa Maria della Scala.
Direzione Lavori: arch. Simona Gallina.
Alta sorveglianza: dott. Claudio Bertolotto – Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici e Etnoantropologici del Piemonte
Alta sorveglianza: arch. Silvia Gazzola – Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli.
Durata lavori: ottobre 2009 - maggio 2010
Finanziamenti: Fondi propri della Parrocchia, Città di Chieri, Fondazione CRT
Imprese consorziate esecutrici: Davide Bianco, Giorgio Garabelli, Marco Massazza, R.i.c.t. Tauro s.a.s. di Marina Locandieri & C, Michelangelo Varetto
Per approfondire:
- Articolo del Corriere di Chieri del 22 gennaio 2010 "Restauro d'azzurro"
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